sabato 23 maggio 2009

1000donne per 1000 metri

questa mattina avevamo in progetto di andare a Avigliana per partecipare alla manifestazione 1000 donne per 1000 metri , scopo della manifestazione che è ormai giunta al 7° anno e raggruppare le donne in una giornata con l'intento di raccogliere fondi con la quota di partecipazione a favore di varie associazioni e insieme ritrovarci a parlare, giocare, camminare ,insomma come si dice unire l'utile al dilettevole .
Ho svegliato Claudia piuttosto presto per riuscire a essere pronti per le 10 in modo di raggiungere la pista d'atletica in un orario ancora accettabile per lei, se fa troppo caldo soffre e smania , è andato tutto benissimo , sveglia ore 8 medicina per lo stomaco con acqua gelificata, alle 8,45 colazione the con biscottini Nipiol , poi doccia , rito della vestizione per scegliere cosa metterle cercare gli elastici per i capelli e le calze in tinta ho optato per i pantaloncini e una polo gialli , colore solare come lei, noi ci siamo vestiti in fretta e poi pronti per andare dopo avere preparato la borsa con l'acqua gelificata, cucchiaino, bottiglia d'acqua fresca e una banana in caso avessimo tardato sulla tabella di marcia, siamo arrivati abbastanza in fretta e dopo parcheggiato abbiamo fatto scendere la carrozzina di Claudia e ci siamo avviati verso la pista d'atletica dove già parecchie donne stavano percorrendo il loro percorso sulla pista, Claudia è stata accolta calorosamente , ma lei è molto "riservata" e non ama le foto per cui sorriso tiepido e forzato, abbiamo fatto l'iscrizione , pagato la nostra quota e via sulla pista a 4 passi al minuto, chiaccherando, prendendo il sole e facendo far fare a Claudia una bella passeggiata , poi ci siamo seduti all'ombra , le ho dato da bere, una piccola frugoletta di 4 anni mi ha chiesto cosa le stavo dando e perchè , ho cercato di spiegarle il più possibile chiaramente e mi è sembrata soddisfatta.
Abbiamo poi salutato per fare ritorno a casa e ripreso la strada , traffico quasi inesistente , perciò abbiamo messo meno tempo dell'andata, quando abbiamo parcheggiato Claudia ha sfoderato il più felice dei sorrisi quasi a dirci casa dolce casa ...........................................
Bella giornata che replicheremo domeniica 31 maggio alla Staffetta contro la violenza alle Donne, in cui noi saremo presenti come realtà associativa del territorio , un altro bel modo per testimoniare che la disabilità complessa quindo anche intellettiva non preclude una vita serena e dignitosa

martedì 19 maggio 2009

CLAUDIA 2

6 MESI, Claudia non stava seduta: cosa c’è che non va? Mi chiedevo e chiedevo continuamente al pediatra.
Stessa risposta di sempre :non tutti sono uguali, stia tranquilla, vedrà signora che anche la sua piccola camminerà, parlerà e la farà disperare, come tutti i bambini, le lasci il tempo di crescere con i ritmi che il suo fisico richiede.
Cosa si poteva fare se non aspettare? ero giovane, inesperta , speranziosa , come molte delle mamma che incontro oggi nel mio cammino .
Qualche parola appena balbettata, sempre sorridente, bellissima, la vita scorreva serenamente, però 12 mesi, 13 mesi, 14 mesi, Claudia non camminava ancora.

Andammo al mare e la piccola incominciò a strisciare sulla spiaggia, giocava, faceva i capricci, era un po’ indietro in confronto agli altri bambini, ma era serena e io fiduciosa.
Allontanai i brutti pensieri e pensavo che NON TUTTI SONO UGUALI.

Guardando la mia bimba, che era bellissima, (è questa una peculiarità di molti bimbi disabili essere bellissimi), rossa di capelli, la carnagione bianchissima, gli occhi scurissimi, pensavo tra me e me che non fosse possibile che avesse qualcosa di grave, sicuramente io ero troppo apprensiva, mi auto convincevo che tutto si sarebbe risolto.

Ancora adesso, dopo tanta sofferenza è sempre bellissima e i suoi occhi sembrano truccati con il mascara, ha il viso ricoperto di efelidi che la rendono ancora più tenera e carina.

Purtroppo ultimamente i problemi odontoiatrici causati dalla difficoltà di una pulizia accurata , dal fatto che che soffre di broxismo e li consuma hanno dovuto estrarle parecchi denti , nelle sue condizioni non si può tenerla sotto anestesia per lungo tempo come le cure appropriate avrebbero comportato, ma la sua bellezza non ne ha risentito che in minima parte; come qualcuno ultimamente mi ha detto: lei ha la bellezza dell’innocenza dell’anima negli occhi.

la VITA

IN questo periodo si è molto parlato e si continua a parlare di vita, di dignità di vita, di vite con dei limiti , di diritto alla vita , diritto alla morte , vorrei esprimere la mia opinione in merito.

Mia figlia Claudia ha 35 anni e a causa di un parto mal assistito ha subito gravi lesioni cerebrali che le hanno impedito di vivere la vita come è intesa dalla maggior parte della gente , ma la vita , l’ho capito negli anni vissuti accanto a questo fiore può essere meravigliosa se si riesce a vederne il significato più puro e profondo.
Claudia non parla, non cammina, non si alimenta da sola , ha problemi di deglutizione per cui mangia tutto frullato, non è in grado di dire se ha dolore, ne può chiedere nulla, dobbiamo spostarla dal letto alla carrozzina e cambiarle posizione durante la notte, cambiarle il pannolone , curarle i denti con l’anestesia, ma……….. CLAUDIA è BELLISSIMA, una persona viva e serena , gioiosa, con la luce negli occhi che parlano per lei e il sorriso che ci regala quando sta bene ci rende felici .
Non è in grado di compiere gesti volontari come un bacio, una carezza , e questo mi manca, mi è mancato , ma quando l’accarezzo e le dico quanto io l’ami e quanto abbia bisogno di lei i suoi occhi si riempiono di lacrime forse per dirmi ti voglio bene anch'io ,Quegli attimi hanno per me valore inestimabile che nessuna ricchezza potrebbe eguagliare.

Ho imparato da Claudia quanto ogni minuto della vita sia importante , quanto assaporare ogni attimo come se fosse l’ultimo aiuta a viverlo intensamente e renderlo indelebile nella memoria, ho imparato che il denaro, il successo , il divertimento , non rendono felici , possono rendere la vita più piacevole , ma quando si vive accanto a una persona a cui in ogni momento la vita può sfuggire perché molte sono le limitazioni fisiche e mentali ,ecco allora si capisce che non è possibile sprecare la vita in cose futili .
vi sono persone che vivono come se non dovessero morire mai e altre che muoiono senza aver mai vissuto veramente .
Noi compagni di viaggio di Claudia siamo consapevoli della fragilità della vita e viviamo intensamente per non sprecare neppure un attimo.
Io non vorrei una vita diversa.,certo avrei voluto per Claudia una vita piena , avrei voluto potesse assaporare le meraviglie della vita , ciò non è stato possibile , ma questo dà diritto a qualcuno di dire che la sua vita non è degna di essere vissuta? ci potrà essere un domani quando noi genitori non ci saremo più qualcuno che potrà decidere per lei se continuare a vivere o lasciarla morire ? io non lo posso neppure immaginare .
La vita è preziosa sempre e la sofferenza fa parte della vita e non sarà mai possibile cancellarla totalmente, ma si potrà accompagnarla affinchè sia meno insostenibile , solo così potremo continuare a chiamarci essere umani.
MARINA COMETTO

domenica 17 maggio 2009

la nostra storia 1

Benvenuta, Claudia

Erano le 2,40 del 28 aprile 1973 quando mi svegliai improvvisamente sentendo un dolore lancinante che mi trapassava tutta, il mio corpo mi stava avvisando che da lì a poco un altro frugoletto sarebbe entrato a far parte della mia vita.
Ecco: ci siamo, pensai fra me e me; il mio secondogenito stava affacciandosi alla vita, ero felice e spaventata allo stesso tempo, io amo i bambini, sono la cosa più bella del mondo, in quel momento ancora non sapevo di essere stata scelta da qualcuno più in alto di noi per testimoniare con il mio comportamento quanto la forza dell’amore possa veramente cambiare il mondo.
L’avrei scoperto solo molti anni più tardi.
Chiamai mio marito: Italo ci siamo, telefona a Silvana, che venga a tenere compagnia a Cristina (la mia primogenita)
Andai in bagno e ruppi le acque, che ingenuità, a 23 anni non mi resi conto che erano grigie e quindi qualcosa non andava, non conoscevo ancora tutte le avvisaglie di un parto poco felice, ero lontana mille miglia dalla realtà che di lì a qualche mese mi si sarebbe presentata.
Finalmente arrivò mia sorella per accudire alla mia prima figlia, Cristina, di tre anni, e noi potemmo recarci all’ospedale; ero molto felice perché finalmente fra poco avrei conosciuto il mio secondo capolavoro come mi piaceva chiamare i miei figli, mi sentivo nata per essere mamma ne volevo almeno quattro, ero riuscita a trasmettere questa voglia di prole anche a mio marito.

Appena arrivata al pronto soccorso dell’ospedale fui visitata dall’ostetrica di turno e mentre mi controllava notai che scambiava con l’infermiera delle strane occhiate, mi allarmai subito:
cosa succede? Cosa c’è che non va? Nulla signora non si preoccupi MI DISSE
è sorprendente come ricordi che pensavo cancellati, siano invece rimasti indelebili nella mia memoria in ogni più piccolo particolare.

Fui portata in sala parto e visitata da molte ostetriche, la cosa mi stupì molto, scoprii che tutta quell’attenzione era dovuta al fatto che mia figlia si presentava in maniera anomala, infatti, invece che di vertice, come normalmente avviene, lei si presentava di faccia, era come si è soliti dire un parto distocico, ma non si poteva più fare nulla per aiutarla perché ormai la nascita era imminente ed infatti ecco che alle 5,30 la mia Claudia venne al mondo, cianotica.
Il medico mi disse che era cianotica perché aveva faticato un po’ più del normale per nascere, ma che tutto si sarebbe sistemato in qualche giorno.
Nella mia beatitudine e ben lontana da tutto quello che mi aspettava, passai i quattro giorni da’ ospedale abbastanza serenamente anche se con il pensiero di casa e di Cristina che mi aspettava.

Mi mancava la mia donnina, scherzosamente, adesso, a volte, le dico che è stata la mia cavia, perché è con lei che ho imparato a fare la mamma, allora mi mancava terribilmente e non potevo neanche sentirla al telefono perché mi commuovevo, tanta era la malinconia e il dispiacere di esserle lontana.
Finalmente tornai a casa con Claudia e la famiglia si ricompose; ero al settimo cielo, il sogno che accarezzavo fin da bambina si stava realizzando ero a quota due e avevo tanto tempo davanti a me.
Claudia non succhiava al seno così come mi ricordavo aveva fatto Cristina
3 anni prima ma il pediatra mi diceva che non tutti i figli sono uguali, non bisogna fare paragoni e io mi tranquillizzavo.
I primi mesi di vita di Claudia trascorsero senza grosse novità, in quegli anni un neonato si limitava a dormire e mangiare, la conoscenza del mondo dell’infanzia non era approfondita come ora, per cui passò molto tempo prima che alla mia mente si affacciasse l’ipotesi che nel suo comportamento vi fosse qualcosa di anomalo.

domenica 10 maggio 2009

oggi domenica 10 maggio , FESTA DELLA MAMMA

Oggi come ormai da molti anni si festeggia nella seconda domenica di maggio la FESTA DELLA MAMMA , non ho potuto scrivere prima oggi , ma il mio pensiero è andato tutto il giorno alle mamme che il loro figlio non lo hanno più e alle mamme che vedono morire i loro bimbi per fame , in un mondo civile questo non dovrebbe più accadere e invece nonostante gli aiuti , nonostante i volontari che si recano in questi Paesi lontani i primi a soffrire le ingiustizie umane e di potere sono i più piccoli , le loro mamme riescono nonostante tutte le difficoltà a mettersi ogni giorno in gioco per riuscire a avere il minimo necessario , purtroppo invece di migliorare le loro condizioni peggiorano ad ogni levar del sole , queste sono le vere mamme coraggio.